
Scattate nello spazio ristretto di Ventotene, queste fotografie registrano, a distanza ravvicinata, i gesti dell’isola. Sono dettagli che si avvicinano così tanto alla normalità da costringerci a guardare ciò che non siamo abituati a vedere: il rigonfiamento di una camicia senza corpo o le molecole d’acqua sul dorso di un nuotatore. Realizzate in digitale con il teleobiettivo, colgono, da lontano, la compostezza di gesti che sembrano in posa per lo scatto; esse realizzano il paradosso di fotografie rubate e posate a un tempo; combinano artificio con documento, occasione con messa in scena. Sono foto che a prima vista escludono il movimento, ghiacciandolo, quasi a mettere in risalto la bidimensionalità del gesto e del suo disegno, ma allo stesso tempo lasciano che, dall’eccesso di un colore o dalle pieghe di un tessuto, trapeli la vita di cui sono fatte. Il formato delle fotografie evoca il polaroid 8,8x10,7 del quale, ingrandito, sono rispettate le proporzioni. L’allusione al caratteristico formato richiama così quella pratica amatoriale di foto istantanee, pronte per essere guardate.
Maddalena Parise
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